“….Il Ministero dei Lavori pubblici, tramite il suo Provveditorato per la Toscana, elaborò un progetto di abbassamento delle platee dei ponti Vecchio e Santa Trinita che iniziarono poi (non proprio tempestivamente) nel giugno 1977 terminando poi nel novembre 1980. Una operazione non propriamente soft e che andò a mettere pesantemente le mani tanto sul ponte medievale forse più famoso al mondo, che sul capolavoro rinascimentale dell.’Ammannati nel quale molti vedono la mano di Michelangelo. Avete presente sturare un lavandino? La capacità di smaltimento del tratto cittadino di Firenze aumentò tuttavia istantaneamente di quasi il 40% dimezzando così la probabilità di esondazione sull.’orizzonte dei trent.’anni. Un miglioramento immediato dell’ammalato che sorprese gli stessi medici, ancora intenti a riporre il bisturi. La malattia, tuttavia, non si perse nel nulla ritrovandosi rifilata, senza troppi complimenti, alle comunità sull.’Arno poste a valle della città che peraltro, adagiate nella Piana, avevano già abbastanza problemi per conto loro…”
… tratto da “Perche, Le ragioni dell’italia dei disastri” di Giovanni Menduni
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