Il giorno 31 luglio 2013 una nostra delegazione è andata presso gli uffici del Comune per vedere le tavole della variante al progetto 270/2010, cioè l’edificio per Bricoman: non c’è traccia di casetta o verde pubblico, ma c’è spazio per un nuovo impalcato, senza aiuole, senza alberi, una bella piastra di cemento per metterci spora tante auto, e una nuova strada parallela a Viale Gambaro. La nostra associazione da almeno sei mesi continua a chiedere all’attuale amministrazione di operarsi per mitigare l’impatto dell’edificio in costruzione, come sappiamo approvato dalla scorsa amministrazione. Una maggiore richiesta di interventi di riqualificazione e verde non è una richiesta così insensata dato che anche la Regione Liguria, nell’istruttoria di valutazione dell’impatto ambientale, aveva suggerito: “nel proprio parere il servizio di Tutela del paesaggio suggerisce, a titolo collaborativo, di prestare particolare attenzione al rapporto tra le nuove attività e le abitazioni poste in adiacenza…mantenimento o/e implementazione delle aree a verde”.
Per chi avesse la memoria corta ricordiamo un passo, a noi particolarmente caro, del programma PD, promosso durante la campagna elettorale del 2012: “Zona Guglielmetti/Italcementi: il processo di insediamenti commerciali e attività produttive-artigianali, è già stato avviato dall’attuale amministrazione (Marta Vincenzi) e i lavori sono già in corso. Il PD della Valbisagno ritiene, con fermezza, che questo debba essere l’ultimo insediamento commerciale della vallata e chiede che la progettazione di tale area si integri armonicamente nel contesto urbanistico e sociale nel quale è collocato“.
Con questa premessa, è naturale che i nostri interlocutori sono stati, sin dall’inizio, soprattutto gli amministratori e i rappresentanti di questo schieramento politico, anche perché finora, in Valbisagagno, hanno avuto sempre molto seguito, e ci aspettiamo che le promesse fatte vengano rigorosamente mantenute, molti di noi infatti hanno dato fiducia a queste intenzioni!
Da quando ci siamo costituiti in associazione abbiamo partecipato a molti incontri, formali e informali, e abbiamo tentato di interloquire costruttivamente per suggerire la mitigazione dell’impatto dell’edificio e del suo indotto con molte idee, fra le quali, una maggiore piantumazione di alberi intorno all’edificio, sia per ridurre l’impatto visivo di questo intervento, sia per ridurre l’inquinamento acustico causato dalla movimentazione dei moltissimi automezzi previsti in entrata e in uscita da quest’area.
Oggi che possiamo valutare la variante presentata, la domanda che sorge spontanea è questa: che tipo di mediazione hanno svolto i nostri interlocutori? Ai costruttori sono state segnalate le esigenze espresse dalla nostra associazione e in generale dall’umore dei cittadini?
Ecco la motivazione della richiesta della variante….
(…) si è reso necessario incrementare il numero di posti auto pertinenziali realizzando un autorimessa in struttura su 2 piani di cui il piano terra anche parzialmente a cielo libero si estende per c.a. 6600 metri q. e ricalcherà le superfici del progetto concessionato (…) (…) per la necessità di reperire altri posti auto per raggiungere il numero richiesto dalla pubblica amministrazione ha portato alla realizzazione del piano primo (…)
Ma non è tutto, si dice che la variante non porterà significative modifiche alla viabilità, ma tuttavia viene realizzata una nuova via parallela a viale Gambaro! proprio sopra alle case (…) al fine di migliorare la fruibilità del piano primo e di quelli superiori (…) ovvero di tutto l’edificio (…) sarà realizzato un asse viario a senso unico che da via Fratelli Chiarella porterà ai piazzali antistanti le varie medie strutture di vendita…senza dover percorrere la strada interna garantendone un alternativa sia carrabile, sia pedonale (…)
E’ evidente che questa variante darà il definitivo colpo di grazia alla dequalificazione del nostro quartiere, che a questo punto non potremo accettare!
Riguardo l’impatto estetico dell’edificio, ecco la descrizione nella relazione della variante: “un armonico impasto di forme geometriche e materiali completato da alternanze cromatiche decisamente definite“
Ecco una foto del progetto dell’edificio, senza dubbio s’integra “armonicamente nel contesto urbanistico e sociale nel quale è collocato”, giudicate voi, si tratta di capire solo di quale contesto urbano si stia parlando!
La motivazione della variante è veramente inquietante: avevamo chiesto agli amministratori di richiedere alberi a medio e alto fusto nel parcheggio auto, in sostituzione ai previsti arbusti, proprio per mitigare il rumore e la visuale del grande parcheggio visto dall’alto, e invece, con sorpresa, la variante propone un lastricato di cemento in struttura nel quale non sono presenti nemmeno le aiuole con gli arbusti.
A cosa serviranno tanti posti auto in variante? Forse la stima di flusso veicolare nel progetto originario era sotto stimato? Se il flusso veicolare era originariamente sotto valutato, la valutazione dell’impatto ambientale sarebbe ancora valida? Le superfici drenanti richieste per mitigare il rischio idrogeologico, come saranno garantite da un’ulteriore struttura la dove era previsto un parcheggio a suolo drenante?
L’area verde pubblica richiesta dalla nostra associazione è stata indicata all’amministrazione per compensare, almeno in parte, la popolazione residente del grande disagio che dovrà affrontare prossimamente con l’apertura del nuovo centro commerciale in termini di traffico e rumore. Infatti il progetto in origine considerava solo in un piccolo spazio verde al margine di una delle due rotonde.
La nostra richiesta di un’area verde non deve considerarsi un baratto con la possibilità di edificare ulteriormente un parcheggio in struttura, consumando altro suolo, perché a quello possiamo francamente rinunciare.
Come promesso dagli amministratori e dai rappresentanti delle forze di maggioranza, con i quali abbiamo dialogato assiduamente, ci aspettiamo che “con fermezza” rispettino i loro impegni.
Diversamente potrebbe configurarsi la necessità di rivolgersi ad altri organismi istituzionali per far valere i nostri diritti di cittadini per ottenere un ambiente qualificato e vivibile anche a Ponte Carrega.
Per quanto riguarda il progetto 87/2013, cioè Guglielmetti. Siamo andati per visionare il progetto e farne copia ma non era disponibile: infatti il progetto in questione è stato ritirato da Talea (il ramo immobiliare di Coop Liguria) e ora sta discutendo un nuovo progetto, lo stesso che è stato presentato a Tursi la settimana scorsa all’assemblea dei capi gruppo. Per ora si sa solo che in Guglielmetti è prevista una riduzione della parte produttiva da 14 mila metri q. a 7 mila metri quadrati e la realizzazione di un albergo a 3stelle.
Presto maggiori aggiornamenti.
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