Grazie al consigliere comunale G. Malatesta siamo in grado di rendere pubbliche le prime tavole del progetto di Talea (immobiliare di Coop) sull’area delle ex officine Guglielmetti.
E’ confermata la presenza della torre alberghiera: sembra che almeno tre catene di hotel abbiano avanzato la propria candidatura per investire nella superficie alberghiera che andrà ad occupare l’area verde tra la Guglielmetti e le concessionarie di automobili e che è frutto della rinuncia da parte di Coop di investire nella parte a destinazione industriale del vecchio complesso un tempo di proprietà di Amt.
Il progetto sembra mantenere l’altezza attuale (al colmo delle volte). Sarà sormontato sul tetto da un parcheggio di interscambio. Ciò naturalmente andrà incidere ulteriormente sull’equilibrio del nostro quartiere e aumenterà traffico, smog e rumore. Il nuovo centro commerciale conterà 21 negozi, 4 pubblici esercizi e 11 attività di connettivo urbano. Tra questi negozi troveranno spazio una Coop, la Upim e un grosso negozio di elettronica (che sia il francese Conforama? ndr).La superficie di vendita sarà di 7.434 mq mentre l’albergo avrà una superficie di 7.441 mq.
L’opera prevede la connessione dell’attuale Centro Acquisti Val Bisagno con l’area Guglielmetti attraverso una piastra coperta sulla cui superficie troveranno spazio un piccolo parco giochi e una piccola arena (4.000 mq in totale).
Non c’ è traccia delle richieste avanzate a suo tempo al Municipio da noi che chiedevamo la possibilità di installare nel nuovo complesso un poliambulatorio sociale, nè dal Teatro dell’Ortica che richiedeva una nuova sede e un teatro per la Val Bisagno. Non c’è la multisala cinema che qualcuno aveva immaginato, ma compare un centro fitness-benessere.
L’opera comporta nei confronti della collettività oneri urbanistici per 5 milioni di euro di cui la metà in opere, l’altra metà in denaro. Tra questi oneri è già conteggiata la messa in sicurezza del rio che scorre sotto la Coop arrivando da via Terpi e un ascensore (o altra soluzione da studiare) che colleghi Via Terpi al fondovalle.
L’associazione Amici di Pontecarrega ha chiesto un incontro, tramite il Municipio e l’ass. Baghino, con Coop e Talea per una mediazione che avvenga PRIMA dell’approvazione de progetto. A conti fatti, una presentazione fatta a progetto approvato non aiuta il clima di tensione in cui il nostro quartiere vive da qualche mese a causa della trasformazione dequalificante in atto. Pertanto vorremmo intraprendere con Coop, in piena sintonia con il suo statuto e la sua politica, un percorso partecipato in cui emergano le criticità del progetto e le nostre proposte per superarle.
Pur apprezzando la qualità complessiva del progetto abbiamo alcune perplessità che vorremmo chiarire assolutamente e imprescindibilmente:
-l’altezza della torre è quantificata in 35 metri: decisamente troppi per gli abitanti che vivono proprio alle sue spalle e per l’impatto sulla Valle.
-la ruzzola (rampa) di accesso al parcheggio di interscambio: anche questa si trova proprio di fronte ai civici di Lungo Bisagno e Salita alla Chiesa. Chiederemo un ripensamento/miglioramento della soluzione.
-la copertura del parcheggio di interscambio: mentre sopra Piazzale Bligny è prevista una copertura con pergolato sopra la ex Guglielmetti non sembra essere prevista. Chiederemo una copertura “verde”
-la viabilità: vorremmo chiarire se l’ingresso al centro commerciale si trovi esclusivamente in corrispondenza con la rotonda di Lungo Bisagno, ovvero se sia previsto un secondo accesso da Piazzale Bligny per decongestionare il traffico a Pontecarrega (che sarà critico anche per la contemporanea presenza di Bricoman e Sogegross).
Non diciamo no al cambiamento; vogliamo però contribuire a rendere l’impatto più umano e a misura d’uomo e di cittadino. Chi vivrà 24 ore al giorno con sopra la testa una torre di 35 metri e un parcheggio di interscambio ha DIRITTO di poter dire la sua e di poter essere ascoltato.
29 Agosto 2013 alle 11:22
No a questo scempio ….cerchiamo di riqualificare ciò che già esiste e non costruire più !!!!
30 Agosto 2013 alle 04:50
Anzichè costruire ancora su aree originariamente greto del torrente, non sarebbe meglio prevedere zone verdi o al massimo parcheggi?
Siamo sicuri che proprio lì serva un albergo e tutto il resto?
30 Agosto 2013 alle 19:11
Non sono contraria nemmeno io ai cambiamenti ( Quando migliorano la Vita dei cittadini e dell’ambiente! (Ma permettetemi!!!! Questo grandioso progetto nel bel mezzo della val Bisagno; di fronte al gas; poco prima o dopo i siti AMIU; non lontano da una delle entrate uscite dell’autostrada; e contemporaneamente una delle piu’ difficili; a quattro passi dal cosidetto “monumentale” cimitero di staglieno!! “ebbene” ditemi!!!!? quale grandioso interesse migliorativo puo’ avere;!!? perdonate l’ignoranza! ma vorrei sapere quali vantaggi apporta alla poolazione “”””normale””” della valbisagno????!!!! “Non riesco a vedere l’interesse turistico dei siti in questione; e……. vorrei essere informata ,gentilmente!, dell’interesse reale di questo mega proggetto apportato da tali modifiche all’urbanesimo di questa sempre piu’ tormentata valle .! che in oltre pressoche’ ogni circa dieci o quindici anni subisce regolarmante una mega innondazione dal suo legittimo proprietario “IL BISAGNO3 Perdonate la mia incredulita su “certi super mega proggetti e realizzazioni urbanistiche della mia citta’; dentro la quale si e’ sempre piu’ prigionieri di una reale impossibilita’ di muoversi in tempi ragionevoli per svolgere le nostre NORMALI attivita’ “COME PER ESEMPIO RECARSI A SCUOLA! AL LAVORO! IN cENTRO A GODERE DELLA VERA CITTA” o RECARSI QUALCHE ORETTA TRANQUILLA IN RIVA AL MARE……..!!!!!! OK HO espressso il mio modesto parere. A voi il giudizio ed eventualmente Informazione!!
30 Agosto 2013 alle 22:13
Cara Maria, tu hai elencato i principali elementi per cui queste aree sono considerate di grande interesse per la costruzione di grandi centri di servizio e non di effettivo pregio che valorizzi il paesaggio e la qualità di vita a cui ognuno di noi auspica.
In fondo sin dall’inizio del secolo scorso la destinazione d’uso di queste aree è stata questa e abbiamo seri dubbi che l’intervento di trasformazione previsto sia effettivamente migliorativo anche con la sincera volontà di chi lo propone.
Gli interventi di urbanizzazione proposti da società private spesso non coincidono con il bene comune perché il privato tende, per sua natura, a massimizzare il profitto subito e con il massimo sfruttamento delle risorse.
La qualità urbana essendo un valore, ha quindi un costo che il privato tende ad evadere risparmiando spesso con risultati drammatici.
Queste due forze contrapposte: il bene comune e l’interesse privato, sono le forze da mediare per arrivare a un compromesso che sia soddisfacente per entrambi.
Per questo occorre esserci, per questo occorre partecipare, sapere, capire.
E’ difficile e faticoso ma è anche gratificante.
Tu dici di non vedere l’interesse turistico ma infatti non è di questo che si parla, si tratta di capire le qualità del luogo e del paesaggio che a tratti è ancora bello, vedi passeggiate sull’acquedotto, le crose, i Forti, ecc. dove poter trascorrere qualche oretta all’aria aperta, con soddisfazione anche se non necessariamente al mare.
Queste cose, che è importante preservare, si possono apprezzare solo conoscendole e amandole.
Il traffico è un problema e questi interventi non contribuiranno certo a risolverlo se non si cambierà radicalmente prospettiva.
E’ proprio questo la qualità della vita che intendi tu, bisogna trovare dei mezzi giusti per ottenerla.
Non sempre la tecnica che ci propongono è risolutiva perché magari antiquata, non ecologica, congestionante e ridondante (se non maschera altri interessi).
31 Agosto 2013 alle 10:56
Buongiorno, perdonatemi se intervengo controcorrente ma penso che se fosse per i genovesi, gireremmo ancora con la clava in mano, le innovazioni ci spaventano da sempre. Non ho seguito le varie fasi del progetto, ho letto solamente ora articolo e commenti, pertanto posso commettere errori di valutazione, ma ritengo che Genova abbia enorme bisogno di posti di lavoro e questi non si creano con le parole ma unicamente attraverso interessi economici spesso privati (anche perché il Comune non ha e non avrà soldi), nessuno investirebbe i propri denari se non vedesse in prospettiva un proprio tornaconto. Benvenga allora chiunque porti posti di lavoro e rilancio dell’economia purché quanto previsto a progetto venga realizzato nella sua totalità , compreso verde pubblico. Probabilmente possono essere corrette alcune parti del progetto, ma in linea di massima mi sembra che a parte il probabile aumento di traffico, ne avremmo solamente benefici, estetici (trovo che ora la zona sia uno ),più zone di parcheggio, posti lavoro, centro commerciale più ricco di tipologie di offerta ecc. Inoltre non vedo quali problemi possa creare un albergo, a parte che non riesco a capire perché pensino di costruirlo lì. Potremmo semmai, successivamente, perché pensino a realizzare una monorotaia veloce o altro, che colleghi la Valbisagno al centro, eliminando così il traffico. Boh! Sono solo mie idee ma se fossi in voi ci penserei prima di dire sempre no a tutto!grazie. Buona giornata a tutti.
1 Settembre 2013 alle 02:42
Cara Fiamma. Il nostro articolo parla chiaro e dice esplicitamente “Non diciamo no al cambiamento”: ti invitiamo a leggere con attenzione il nostro punto di vista e ti ringraziamo per la tua opinione e rispondiamo con piacere alle tue osservazioni.
I posti di lavoro sono un bene come tale hanno un costo, noi non siamo affatto contro il cambiamento, anzi lo auspichiamo ma a un costo proporzionato: vogliamo che il cambiamento avvenga in armonia con il territorio, la sua identità, la qualità della vita anche di chi ci vive e non solo di chi lo utilizza come servizio.
Ti ricordo che l’ambiente e soprattutto il paesaggio sono anch’essi un bene che per sua natura non sono rinnovabili, ovvero irreversibili.
In questi casi occorre valutare attentamente i costi e i benefici anche perché è complesso valutate se queste operazioni portano nuovi posti di lavoro o semplicemente li spostano.
Uno strumento per rispondere a questa domanda esiste, occorre valutare se i progetti sono compatibili, per esempio con l’agenda 21 promossa dal comune di Genova nel 2004 per la Valbisagno e la relativa sottoscrizione del Comune alla Carta di Aalborg, sui modelli europei di sviluppo sostenibile.
Questi indirizzi sono propri anche del mondo coop, quindi abbiamo molte aspettative al riguardo, se fossero smentiti si metterebbe in serio dubbio tutta l’autenticità di ogni loro iniziativa.
Non abbiamo ancora avuto modo di valutare il progetto integralmente, ma abbiamo avuto una prontissima disponibilità al riguardo per un confronto.
Un albergo ci sembra un’ottima idea, ma difficilmente accettabile se collocato in modo completamente decontestualizzato con il paesaggio e la realtà storica del sito.
Per terminare…è possibile immaginare un modo diverso e procurare lavoro che sia rispettoso dei valori ambientali, storici, e paesaggistici, ma soprattutto stabile e stanziale?
E possibile immaginare un lavoro che sia legato al territorio?…
A queste domande vorremo risponderti con le parole del più grande imprenditore della storia italiana, un modello che abbiamo citato come premessa nel nostro manifesto.
Collaboriamo con le istituzioni, l’università, enti di ricerca, il FAI, il WWF in coerenza con il nostro manifesto e statuto.
«Nella millenaria civiltà della terra, il contadino guardando le stelle, poteva vedere Iddio, perché la terra, l’aria, l’acqua, esprimono in continuità uno slancio vitale… Per questo il mondo moderno, avendo rinchiuso l’uomo negli uffici, nelle fabbriche, vivendo nelle città tra l’asfalto delle strade e l’elevarsi delle gru e il rumore dei motori e il disordinato intrecciarsi dei veicoli, rassomiglia un poco ad una vasta, dinamica, assordante, ostile prigione dalla quale bisognerà, presto o tardi, evadere…» Adriano Olivetti – Città dell’uomo.
Se vuoi approfondire…https://www.youtube.com/watch?v=ecABlvx6h48
Ti ricordiamo che non siamo un comitato, ma un’associazione. Non siamo legati a nessun partito politico, vogliamo essere una risorsa per chiunque voglia coglierla… ci interessiamo di rischio idrogeologico e di storia per la valorizzazione della Valbisagno.
1 Settembre 2013 alle 11:43
Io vedo però anche la possibilità di dare lavoro a molti disoccupati con questa grande impresa. Anzi se voi sapete a quale indirizzo rivolgermi vorrei portare qualche curriculum di qualche giovane che vorrebbe lavorare- grazie.
Silvana
1 Settembre 2013 alle 15:33
Vero Silvana, può essere una ottima occasione della Valle; per questo chiediamo che il progetto venga partecipato e che non diventi una occasione persa. Non abbiamo nessun indirizzo anche perchè si tratta di un render: il progetto prima di essere realizzato impiegherà diversi anni.