Può sembrare utopia e potrà sembrare, ai più, tempo perso. Per noi no: vogliamo dare un segnale. Un’altra idea di città è possibile, un’altra idea di mobilità si può fare. E’ in questa ottica che ieri alcuni membri della nostra associazione (Andrea, Loredana, Mirko, Luigi, Valter, Susanna e Fabrizio) hanno incontrato gli amici del WWF, il consigliere municipale Mazzarello e Enrico Perroni(promotore dell’incontro): l’obiettivo era quello di avere un primo incontro per scambiarsi idee tra coloro che in parte avevano già avuto idee di percorsi per la Val Bisagno e per tastare il modo di procedere di un nuovo tavolo di lavoro che si occuperà del tema, dovrà prendere i contatti con l’ufficio mobilità del comune, fare sopralluoghi e infine presentare un progetto alla cittadinanza e alla municipalità. Non si parte da zero. C’è qualcosa di più di un’idea: il progetto di pista ciclabile sulle direttive secondarie parallele alle principali su sponda destra (Borgo Incrociati-Ponterotto-Bobbio-Via Vecchia-Staglieno-Gavette) era già stato oggetto di studio nella scorsa amministrazione comunale. L’obiettivo è partire da lì e risolvere le problematicità di quel percorso con l’aiuto di appassionati e cittadini che vorranno contribuire al progetto dando il loro apporto e dedicando il loro tempo e la loro esperienza ad un percorso che deve essere il più condiviso possibile e che rispetto a cinque anni fa sembra oggi necessario per rispondere alla sempre maggiore utenza di lavoratori e studenti che si muovono in bicicletta (circa 200-300 secondo il consigliere municipale). A tal proposito si pone anche il progetto seguito da Simone Mazzarello con gli Amici della Bicicletta denominato “Bike to Work”, oggi in fase di sperimentazione.
Nelle prossime settimane il gruppo (chi voglia partecipare non ha che da scrivere a info@amicidipontecarrega.it , a genova@wwf.it oppure alla pagina facebook anemmu in bici a Zena ) prenderà contatti con l’ufficio mobilità e farà un primo sopralluogo per sottolineare i punti critici del percorso. Vogliamo sottolineare come questo percorso sia già conosciuto dai cicloamatori come “percorso storico della Val Bisagno”: basterebbe davvero poco, o addirittura niente nella ipotesi di installazione della sola segnaletica verticale e orizzontale, per rendere questo percorso più conosciuto e meglio fruibile alla cittadinanza.
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