Riproponiamo questo articolo di Ottobre 2015.
Area Chiarella.
L’area dell’attuale Bricoman era prima ancora della Cementifera occupata da orti e vigne. La zona era ricca di gelsi che servivano per la produzione del baco da seta e le memorie tramandate oralmente ricordano quella valletta come una distesa di fiori gialli. All’interno della proprietà Chiarella passava l’antica strada carrabile che raggiungeva l’antico abitato di Terpi e la Via di Sant’Eusebio per poi proseguire verso Bavari. L’antica strada passata nei secoli attraverso le proprietà dei Grimaldi e dei Durazzo conserva ancora qualche traccia in prossimità della Casa del Nane, villa coltiva di epoca seicentesca un tempo appartenuta a uno dei rami della famiglia Gambaro ancora oggi visibile in Viale Gambaro di Montesignano e conosciuta dai più come la casa dai cipressi.
Il Progetto.
Proprio attorno a questa casa era prevista la realizzazione di un complesso di magazzini e capannoni che sarebbero andati a completare la trasformazione definitiva di quell’area a seguito dell’apertura del Bricoman. Il progetto, approvato dall’Ediizia Privata (n. 6668/2011) prevedeva la realizzazione di una strada che collegasse la zona con Via Mogadiscio per poter permettere il passaggio dei camion su via Terpi e via Mogadiscio: la strada avrebbe ripercorso il tratto antico dell’antica strada carrabile e avrebbe intersecato via Mogadiscio all’altezza della rimessa dei camper. A causa della crisi del mattone, l’inizio della operazione è stata rinviata più volte negli anni (dati Comune di Genova) e la proprietà Chiarella ha anche tentato di proporre al Municipio e al Vice sindaco una variante al Puc per proporre l’integrazione (o parziale sostituzione) degli edifici artigianali e produttivi con il residenziale, attraverso la costruzione di alcune palazzine (o villette) vista Bricoman: variante evidentemente non andata a buon fine, sia per la situazione economica, sia per evidenti perplessità di opportunità economica (si sarebbero riuscite a vendere case vista Bricoman?). Anche noi avevamo espresso perplessità in Municipio circa una eventuale ulteriore cementficazione di quell’area.
Il vecchio progetto:
La svolta.
A inizio anno del 2015 la svolta: il commissario di zona effettua un sopralluogo e verifica la scadenza dei termini per incominciare a costruire e in data 18 marzo 2015 dichiara archiviata la pratica per mancata integrazione. Il progetto viene dichiarato chiuso e con esso i termini per cominciare a costruire i capannoni e i magazzini. In termini economici non sarebbe stato remunerativo costruire nuovi magazzini con tutti gli spazi liberi e sfitti in città e in Val Bisagno. Lo stesso edificio per il Bricoman è per metà ancora invenduto!
(nella foto sopra tutta la striscia alta di terra che arriva parallela alla chiesa di San Michele, fonte Google Maps)
Cosa prevede il nuovo Puc
Il nuovo puc licenziato in questo periodo prevede per quell’area l’inquadramento nell’ambito di riqualificazione del territorio di Presidio Ambientale AR-PR ed è tracciato sulla mappa come Verde. L’indice di edificabilità risulta basso rispetto agli altri ambiti di riqualificazione del Puc: 0,02 mq/mq.
Nuovo Puc, pagina 46: http://puc.comune.genova.it/puc/01_Volumi/03_Normativa/Norme_di_Conformit%C3%A0.pdf
AGGIORNAMENTO POST INTERPELLANZA IN CONSIGLIO COMUNALE DEL 29 SETTEMBRE 2015
VIDEO SEDUTA CONSIGLIO COMUNALE:http://www.comune.genova.it/content/seduta-del-29092015
A seguito della interrogazione in consiglio comunale presentata da Antonio Bruno del gruppo consiliare della Federazione della Sinistra è emerso quanto segue:
E’ prevista attualmente il rafforzamento della strada nell’area fino a poco tempo fa occupata dai camper. L’area dei camper è stata sgomberata perchè abusiva.
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