Da qualche giorno abbiamo visto l’arrivo e il posizionamento delle gru nell’ex area Boero nel cuore di Molassana. Si è preferito parlare, giustamente, di tonni e tonnare ma è passata inosservata l’importanza dell’inizio vero e proprio del cantiere dell’area Boero. Finita la demolizione del vecchio costruito industriale, i lavori sul Rio Ca de Rissi, effettuata (ma vogliamo vederci più chiaro) la bonifica dell’area gravata da decenni di lavorazioni industriali pesanti, si è passati alla fase operativa del cantiere della cooperativa emiliana Unieco e alla realizzazione del progetto vero e proprio, che potete vedere qui sotto nei render e in tutte le tavole del progetto che ci è stato fornito dal Comitato Via Gherzi-Lusignani.
Scarica qui il progetto completo dell’area Boero: LINK
Abbiamo poi ascoltato l’intervista al Presidente del Municipio IV Media Val Bisagno (http://www.genova24.it/2016/06/area-ex-boero-arrivano-le-gru-e-il-presidente-rassicura-i-commercianti-spazi-per-negozi-di-territorio-109011/ ) che ci ha indotto a fare, a nostra volta, insieme al Comitato Gherzi Lusignani, al Comitato Boero, al Comitato Via Gherzi-Via Molassana esercenti (Confesercenti) e a tanti altri cittadini della zona, alcune riflessioni, che già da tempo erano in essere.
C’è in particolare un punto che ci lascia estremamente perplessi a assolutamente inquieti tanto da farci affermare che l’inizio di questi lavori rappresenti un vero e proprio Mistero della Fede: si tratta della questione della SICUREZZA IDRAULICA. Nonostante i lavori sul Rio Ca de Rissi di cui ha parlato il Presidente del Municipio e nonostante la Revisione del Piano di Bacino attualmente in atto con DDG n.6 del 21/01/2016 (http://www.pianidibacino.ambienteinliguria.it/GE/bisagno/bisagnoVIC.html) l’area dell’intervento Boero risulta essere in zona ROSSA (vedi sotto), cioè RISCHIO IDRAULICO MOLTO ELEVATO. Si tratta della classe di rischio più pericolosa. Oltre alla Regione, anche la Città Metropolitana ha classificato questa area come area P3, ELEVATA PERICOLOSITA’, con Delibera di Consiglio della Città Metropolitana n.26 del 25/06/2015.
Secondo il Piano di Bacino della Regione Liguria le aree identificate con il colore rosso (Fascia A) rientrano nella disciplina dell’art. 15 comma 2 delle Norme di Attuazione al Piano di Bacino, che recita:
“Nella fascia A, fermo restando che gli interventi ammessi sul patrimonio edilizio esistente non devono comunque aumentarne la vulnerabilità rispetto ad eventi alluvionali, anche attraverso l’assunzione di misure e accorgimenti tecnico-costruttivi di cui all’allegato 5, e non devono comportare cambi di destinazione d’uso, che aumentino il carico insediativo anche temporaneo, non sono consentiti: a) interventi di nuova edificazione, di ampliamento dei manufatti esistenti, e di recupero del patrimonio edilizio esistente eccedenti quelli di restauro o risanamento conservativo” etc… (http://www.pianidibacino.ambienteinliguria.it/GE/bisagno/documentiVIC/3_Bisagno_NORME_var_alluvione2014_DIC15.pdf).
Leggendo le carte della Regione e la normativa di riferimento pertanto ci chiediamo come sia possibile la realizzazione di questa operazione nei termini di un progetto approvato prima delle alluvioni del 2011 e del 2014 e con un alto carico insediativo, commerciale e con spazi pubblici come asili e biblioteche, in un’area storicamente inondata e descritta dal Piano di Bacino come zona ad elevato rischio idraulico.
Laddove il Piano di Bacino non permetterebbe nuove realizzazioni, in un’area che rappresenta un’area di espansione del fiume in piena andremo quindi a collocare nuove costruzioni.
Come è possibile allora che siano iniziati i lavori nonostante il Piano di Bacino sia ancora in revisione e nonostante tracci un quadro così poco rassicurante per la nostra sicurezza? Probabilmente gli investitori si fanno forza di permessi e autorizzazioni già da tempo conseguiti: ma ha senso continuare su questa strada anche se il Piano di Bacino dice che quell’area è molto pericolosa? E’davvero la cosa da fare?
E’ davvero per noi un Mistero della Fede, ma si sa che le vie della Provvidenza sono infinite: aspettiamo ora che qualche Santo in Paradiso ci dia una risposta a questo nostro dubbio esistenziale!
21 Novembre 2016 alle 19:48
I 4 palazzoni che vedo quante famiglie contengono ? 200 ? 300 ? Facendo una media di 1,5 auto a famiglia abbiamo 400-500 auto (+ o -)
da posteggiare alla sera e che andranno a lavorare al mattino. Ci saranno posteggi liberi per tutte quelle auto ?.
Dopo le 8 uscire da Molassana con l’auto e’ un delirio di code, aggiungiamo ancora traffico ? Quando finiranno ‘ste cose ?
5 Dicembre 2016 alle 21:17
I lavori stanno andando molto di fretta, tra un anno o forse meno potrebbe anche essere ultimat. E’ certo che il nuovo insediamento porterà nuovo carico di traffico: di posteggi ce ne saranno di sicuro in abbondanza, quasi tutti privati o di pertinenza del centro commerciale o delle residenze. Addirittura i parcheggi saranno interrati, nonostante l’area si trovi attualmente rubricata in zona rossa.