Un post su facebook dell’architetto Matteo Marino ha scatenato sul web una forte polemica sull’usanza di bitumare le crose in occasione di interventi di manutenzione straordinaria delle strade.
La polemica è nata dal fatto che la fotografia postata dall’architetto Marino non si riferiva a un intervento recentissimo ma datato 2014. La fotografia infatti è stata scattata dal fotografo Luciano Rosselli in occasione della manifestazione “invasioni digitali” svolta a Pontecarrega il 3 maggio 2015 e dimostra chiaramente come l’intervento di bitumazione sia profondo ed esteso a tutta la Salita alla Chiesa di Montesignano. Ricordiamo che proprio in quell’occasione lo stesso l’architetto Marino fece notare al pubblico come fosse impattante quella bitumazione “rinnovata”.
Il percorso è segnalato nelle tavole dei vincoli paesaggistici del vigente PUC come percorso di origine storica certa <link> e quindi è riconosciuto dalla stessa amministrazione come degno di nota e di rispetto, oltre ad essere stato menzionato dal Poeta Camillo Sbarbaro in una sua prosa della raccolta “Trucioli”
Il post dell’architetto Marino ha avuto una diffusione talmente virale da costringere l’amministrazione, nella figura dell’assessore Crivello, a una risposta formale di giustificazione. In sostanza, l’assessore Crivello (che il sito Genova Quotidiana Notizie ha definito “Sherlock Holmes-Crivello”), sottolinea che la foto postata dall’architetto Marino non è recente ma è relativa all’ultimo ripristino definitivo a opera di Genova Reti Gas del 2014 su un manto stradale già bitumanto da decenni. A sostegno di queste argomentazioni vengono mostrate fotografie risalenti a prima dell’intervento; c’è addirittura chi ha utilizzato street view per dimostrare che la crosa era da sempre profondamente degradata ed era stata bitumata già da molti anni prima.
Siamo molto sorpresi di queste reazioni e secondo noi il post dell’architetto Marino è riuscito nel suo intento: far parlare dei temi che riguardano la bellezza e l’attenzione che noi tutti, cittadini e amministrazione, dobbiamo porre nei confronti di ciò che riteniamo essere bello e avere un valore.
L’amministrazione nella sua risposta non smentisce se stessa e di fatto ritiene normale e accettabile questa prassi tanto da giustificarsi e assolversi del fatto che sia possibile sostituire un bitume vecchio e brutto con uno, sempre brutto ma nuovo, perpetuando in questo modo lo scempio commesso anni addietro. Lo stesso pensiero che ha generato il problema si rinnova senza lasciare speranze di cambiamento.
Questa pensiero non si corregge nemmeno in occasione di lavori straordinari di grande impatto come quelli avvenuti e conclusi nel 2014 per il rinnovo delle reti gas, che non sono riconducibili a una semplice buca, ma piuttosto a un vero e proprio ribaltamento della crosa con una trincea profonda oltre un metro per tutta la salita, senza contare le derivazioni verso le utenze private. Questa coincidenza avrebbe potuto essere l’occasione giusta per rimediare agli errori di un passato meno attento e sensibile.
Invece, la replica dell’amministrazione al post dell’architetto Marino conferma l’idea che non esiste un coordinamento che consenta di far coincidere i finanziamenti per gli interventi di manutenzione, ad esempio sulle reti, con altrettanti finanziamenti di lavori di riqualificazione, di fatto confermando il rinnovato bitume come unica soluzione!
27 Gennaio 2017 alle 10:47
Il PROBLEMA è che quella CREUSA, in ogni CASO , essendo in discesa, NON DOVREBBE ESSERE COMUNQUE ASFALTATA, ma eventualmente recuperata, in modo che l’acqua delle piogge possa, almeno in parte essere assorbita e comunque rallentata ( eventualmente da sassi, o altre soluzioni) e non velocizzata!!
Il problema delle acque che scendono dall’alto a Genova è veramente grave; lo si evidenzia ogni volta che si parla di alluvioni! Bisogna cominciare dalle cose , anche se piccole che si possono rimediare!
Se qualcuno aveva SBAGLIATO ad asfaltarla in precedenza, il perseverare nell’errore, dice un proverbio è DIABOLICO!!
Gli errori si cerca di correggerli e sarebbe quasi ora di COMINCIARE a pensare ad un RECUPERO INTELLIGENTE DEL TERRITORIO!!!!
Il modello originale , della foto, avrebbe potuto essere di ispirazione!!!!!
Speriamo che gli amministratori , visto che sono così preoccupati delle opinioni dei potenziali elettori, ora che conoscono il problema lo AFFRONTINO, cercando le migliori soluzioni possibili, anche in contesti analoghi!!
Ringraziamo tutti coloro che hanno messo in evidenza il problema, che non è solo di tipo estetico e storico, ma FUNZIONALE ALLA DIFESA E TUTELA DEL TERRITORIO, ma soprattutto dei CITTADINI CHE LO ABITANO.
Se io fossi stata una amministratrice, invece di “rimpallare le colpe”, in linguaggio prettamente “politichese”, UMILMENTE RINGRAZIEREI per chi ha saputo vedere un problema che forse era stato sottovalutato ( siamo umani , errare è umano!!!).
Oltretutto hanno a disposizione università con grandi eccellenze in materia, credo sia venuto il momento di pensare di utilizzarle, se necessario!!!
L’amministrazione , oltre all’arroganza e presunzione a cui siamo abituati dai vari politici, dimostra una ulteriore INCAPACITA’ nel sapere utilizzare i suggerimenti provenienti da persone molto più competenti di loro, che hanno come unico scopo quello di migliorare sotto tutti gli aspetti le condizioni di una città , ampiamente violata sotto gli aspetti urbanistico ambientali da moltissimi anni!!
Agli errori NON SI DEVONO SOMMARE ALTRI ERRORI!