Nelle ultime settimane la nostra attenzione è stata attirata da questo articolo firmato dalla giornalista de Il Secolo XIX Anna Maria Coluccia sulla presenza di inquinanti come arsenico e amianto ritrovati nel cantiere delle Gavette:
Le riflessioni scaturite dalla lettura dell’articolo sono state principalmente queste:
- Sicurezza: la rilevazione di così ampie quantità di materiali inquinanti come amianto e arsenico, la costante presenza da mesi di forti odori di idrocarburi, a così poca distante dall’Istituto comprensivo Staglieno (che ogni giorno accoglie tra studenti e personale quasi 500 persone) e a così poca distante dalle abitazioni di Via Lodi ha da subito destato dubbi e preoccupazioni sulla sicurezza dell’area;
- interrogativi sul futuro dell’area: come giustamente fatto notare dall’articolo di giornale, gli extracosti, non preventivati, per permettere lo smaltimento dei materiali inquinanti e quantificati in circa 20 milioni di Euro (l’amianto va messo in sicurezza e poi trasportato in Germania) fanno venire il dubbio che rimangano fondi per la realizzazione della copertura della Rimessa Gavette e la realizzazione degli spazi pubblici e sportivi promessi dall’attuale amministrazione comunale. Preme sottolineare che questi spazi, per i quali si ricorda una sola assemblea pubblica di presentazione alla cittadinanza svoltasi lo scorso anno in Auditorium a Molassana, sono stati co-progettati dagli alunni della scuola Primaria di Via Lodi;
- Mancanza di partecipazione e condivisione con il territorio: ad eccezione dell’assemblea pubblica citata, il progetto dell’area Gavette non è stato condiviso col territorio e con i cittadini. La popolazione ha appreso del progetto solo dagli organi di stampa e dai cartelli di cantiere esposti fuori dall’area Gavette (che riportavano però due alternative riguardo il progetto della copertura). Va sottolineato che il progetto è stato fortemente spinto dalla cittadinanza già da diversi anni, ben prima dell’attuale maggioranza politica, che ha avuto però il merito di reperire i fondi dal PNRR e partire con i lavori. Anche in questo modo, come spesso accade, non si discute tanto il progetto, quanto il metodo per portarlo avanti: la totale assenza di condivisione col territorio e l’assenza di partecipazione portano la cittadinanza a prendere le distanze dalla politica e dai suoi rappresentanti e a disinteressarsi della Cosa pubblica (obiettivo non dichiarato di certa politica populista);
- Vederci chiaro: vista la mancanza di informazione dei rappresentati istituzionali, la cittadinanza si è mossa, come spesso accade, in maniera autonoma.
A tal riguardo, insieme al Comitato Gino Benazzi di Via Lodi avevamo organizzato un’Assemblea pubblica lo scorso 24 ottobre.
In quell’occasione (qui il link dell’articolo di Genova24: https://www.genova24.it/2024/10/rimessa-gavette-cantiere-paura-scuola-mazzini-404253/ ) abbiamo relazionato la popolazione circa l’incontro che avevamo preliminarmente avuto con ARPAL il 18 ottobre e che aveva confermato dubbi e timori riportati nell’articolo de Il Secolo XIX. Durante la riunione pubblica che, visto le tematiche affrontate, sarebbe dovuta essere convocata dal Municipio e non dalle associazioni di cittadini, avevamo inoltre raccolto richieste e preoccupazioni dei docenti dell’istituto comprensivo, delle mamme dei bimbi dello stesso, dei condomini dei civici di Via Lodi adiacenti al cantiere e del sindacato FILT-CGIL dei lavoratori di AMT. Andrea Gamba, sindacalista della sigla FILT_CGIL, aveva annunciato un prossimo incontro tra Azienda, rappresentanti sindacali e Comune per avere maggiori informazioni.
Riportiamo inoltre che a seguito dell’assemblea erano emerse alcune proposte come l’installazione di una centralina di monitoraggio e la richiesta di chiedere lo spostamento dei bambini dalla scuola fino a quando non si avessero ricevuto garanzie dagli organi competenti e dal Comune.
Nella stessa riunione, il Consigliere comunale Filippo Bruzzone (Lista Rosso Verde) aveva comunicato all’assemblea di aver inoltrato richiesta di Accesso agli atti ad Arpal e a Asl.
A seguito della nostra segnalazione venivamo poi a sapere che in data 30/10/2024 Arpal aveva fatto un sopralluogo in cantiere, rilevando un forte odore di idrocarburi e procedendo a raccogliere campioni del suolo da analizzare. Ad oggi, non risulta che i risultati siano stati resi pubblici.
Alcuni giorni dopo, in attesa di ricevere la documentazione richiesta tramite Accesso agli Atti, la nostra Associazione ha presentato un esposto finalizzato a richiedere ad Arpal di controllare le attività e di monitorare il cantiere.
Alcune fonti ci hanno poi comunicato di un sopralluogo, avvenuto nel corso della settimana scorsa, dei Carabinieri.
All’inizio della settimana corrente è infine giunta la documentazione richiesta con l’Accesso agli atti. Purtroppo, ad una prima lettura, la documentazione non sembra completa. La documentazione richiesta era condizione indispensabile per poter convocare una nuova assemblea pubblica aperta alla cittadinanza.
Si è comunque deciso di ultimare l’analisi della documentazione fornita e di convocare, per mercoledì 20 novembre una nuova riunione pubblica aperta alla cittadinanza.
Nel frattempo, va registrato che anche l’istituto comprensivo si è mosso e ha convocato nel pomeriggio di venerdì scorso, 15 novembre, una riunione rivolta al personale docente, ai rappresentanti dei lavoratori della scuola e ai rappresentanti dei genitori a cui hanno partecipato i rappresentanti del Comune (Ass. Campora), del Municipio (Pres. Uremassi), Comune (Ing. Prandi), Arpal (dott. Maggiolo), Asl e impresa esecutrice.
Al termine dell’incontro, a cui abbiamo assistito grazie all’invito formulatoci dalla Scuola, è emerso, in grande sintesi, quanto segue:
- l’Ass. Campora ha ammesso che non c’è stata una adeguata informazione da parte di Comune e Municipio sul cantiere e che da ora in poi si svolgeranno riunioni mensili con la scuola;
- Arpal ha confermato che verrà installata la centralina e ha comunicato che non ci sono ancora risultati definitivi dei sondaggi;
- Arpal e Asl hanno cercato di tranquillizzare l’auditorium e comunicato che il cantiere è monitorato;
Va sottolineato che non era previsto contraddittorio ma si trattava solo di una riunione informativa in cui è stato dato grande spazio agli interventi dei tecnici del Comune, di Asl e di Arpal.
Registriamo con tiepido ottimismo quanto comunicato nell’assemblea di venerdì, sperando che i dati confermino la bassa pericolosità del cantiere sull’ambiente circostante, sui bambini e il personale della scuola e gli abitanti di Via Lodi e via Piacenza.
Tuttavia, ciò non cancella responsabilità politiche e inadeguatezze della nostra classe dirigente per aver sottostimato e sottovalutato la presenza di inquinanti pesanti che peseranno sul progetto e provocheranno probabilmente un suo ridimensionamento per costi extra al momento stimati in 20 milioni di Euro e per la mancanza di trasparenza e partecipazione nei confronti della cittadinanza.
Per porre l’attenzione su queste problematiche è stato necessario un report giornalistico e pressioni da parte di Associazioni e Sindacati.
Va poi fatto presente che non potremo mai avere risposte circa l’ impatto di questi forti odori di idrocarburi e di dispersione degli inquinanti nel terreno e nell’aria che possono esserci stati in tutti questi mesi di cantiere e che ci auguriamo, possano essere approfonditi e indagati dagli organi competenti.
Da parte nostra, insieme alla cittadinanza, abitanti, sindacati dei lavoratori e scuola, continueremo a tenere alta l’attenzione e a monitorare la situazione cercando di pungolare, laddove possibile, le istituzioni a essere realmente a servizio dei cittadini e non solo cassa di risonanza di annunci propagandistici.
A tal riguardo confermiamo la riunione pubblica aperta a tutta la cittadinanza del prossimo MERCOLEDì 20 NOVEMBRE ALLE ORE 17:30 PRESSO SALA COOP DI PIAZZALE BLIGNY per fare il punto sulla situazione.
Vi invitiamo a partecipare.
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