Riportiamo lo stralcio della trasmissione TG 3 Nazionale del 18 marzo 2014 di Mezzogiorno che contiene un servizio sul nostro quartiere al minuto 17:00: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a1b4e6af-fbae-4f05-93e2-5a117ec58b34-tg3.html
Il servizio è particolarmente interessante soprattutto per l’autorevole intervento del Prof. Giovanni Spalla, noto professore architetto e urbanista, che spiega i motivi del dissesto idrogeologico e la mala urbanistica.
Riteniamo che non sia un caso se il servizio menziona le problematiche del quartiere di Ponte Carrega, fra la vicina valle del Rio Fereggiano e la costruzione della TAV del terzo valico. Particolarmente toccante sono gli interventi di due cittadini di Ponte Carrega che esprimono il disagio per aver affrontato tre alluvioni in quarant’anni e l’angoscia di vedere sorgere il nuovo ingombrante centro commerciale. – “Non mi piace, non lo vogliamo, non riusciamo ad accettarlo” – dice Susanna, ma questo è il pensiero diffuso nel quartiere, ormai forse anche il sentimento dell’intera vallata. Sappiamo che i lavori di messa in sicurezza dell’asta terminale del Rio Mermi non risolverà i problemi del quartiere che rimarrà comunque allagabile dal torrente Bisagno con le relative strade di accesso. Come ci hanno detto gli esperti, solo la costruzione del grande scolmatore potrebbe definitivamente risolvere il rischio idrogeologico, ma siamo lontanissimi dalla sua costruzione, nonostante questo si continua ad aumentare i volumi e le superfici agibili con nuove costruzioni con il risultato di aumentare il traffico e incentivare l’uso di mezzi privati. Come dicono gli stessi esperti intervistati nel servizio, occorrerebbe una inversione di tendenza con un piano di decostruzione e riduzione dell’abitato.
Secondo noi questi interventi urbanistici, pur regolarmente approvati, non vanno in questa direzione, rappresentano un incentivo all’uso dell’auto oltre alla dequalificazione del paesaggio con volumi che prima non c’erano. Al parere di questi tecnici, noi aggiungiamo che queste cose si sapevano perché già individuate nel 2004 dalla Provincia di Genova con la presentazione dell’agenda agenda 21 per lo “sviluppo sostenibile” per la Val Bisagno – che cita testualmente:
obbiettivo prioritario 2.3.1 “..incremento della qualità paesaggistica”
obbiettivo prioritario 2.3.3 “promozione di nuovi regolamenti edilizi orientati alla sostenibilità e all’uso di tecniche di bioedilizia”
obbiettivo prioritario – 3.1.2: “riduzione dei volumi di traffico dovuti a mobilità privata”
Ovviamente sono belle frasi, ma evidentemente se non trovano la giusta applicazione il risultato è lo sgomento, l’indignazione, fino ad arrivare alla ribalta della cronaca nazionale. Come associazione lavoreremo perché la nostra città non sia più menzionata in questi servizi.
(Traffico a Ponte Carrega, in un giorno di pioggia)
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