Grazie all’accesso agli atti effettuato dal gruppo consiliare della Federazione della Sinistra siamo in grado di descrivervi il progetto previsto per l’adeguamento idraulico del rio Torre. Si ringrazia Antonio Bruno e il suo staff per la disponibilità.
La progettazione è stata interna agli uffici comunali. Una parte del progetto è stata però affidata a studi esterni (tra i quali Itec di Misurale: stesso ing. del Mermi. Il suo studio prevede che piazza Adriatico diventi da rossa a gialla). Anche dopo i lavori sul Torre permarrà il rischio esondazione, anche per portate inferiori alla duecentennale. Ci sarà comunque un miglioramneto rispetto all’attuale situazione e ciò, secondo le leggi vigenti, permetterà a Piazza Adriatico di diventare area gialla. Ciò presumibilmente dovrebbe ripermettere l’abitabilità degli appartamenti al piano terra.
Gli interventi:
-si interviene solo nella parte pubblica
-viene scavato un nuovo condotto parallelo a quello attuale (che sarà poi chiuso): il nuovo condotto avrà una sezione di 2,10×2,50 metri (oggi: 2,00×1,50 metri).
-ampliamento e allungamento della vasca a monte. La vasca verrà allungata dagli attuali 5,4m a 8,5 metri. La lamina verrà smussata per ridurre il distacco dell’acqua (il salto).
-chiusura delle grate sulla strada
-creazione di nuove grate più piccole per l’acqua di caduta ai lati della strada e intensificazione delle bocche di lupo sui marciapiedi. Motivazione del Comune: le griglie tendono a tapparsi con le foglie mentre le bocche di lupo no.
-la parte privata, che va dalla vasca a monte al tratto scoperto, non verrà toccata dall’intervento: la sezione qui rimane quella attuale. Nell’incontro con l’ing. Pinasco del 30 settembre il dirigente del comune ha detto che siccome c’è una concessione demaniale toccherà poi alla Regione intimare ai proprietari concessionari della strada privata di rifare il tratto di rio Torre di loro competenza: in questo caso si agisce per il danno nel caso di ulteriori allagamenti oppure la polizia idraulica della Regione potrebbe revocare la concessione.
–le reti bianche in Piazza non vengono toccate. Secondo Pinasco questo imput può essere dato solo dal comune: in totale il comune di Genova destina solo 800 mila euro all’anno alle reti bianche. Dipenderà dal comune decidere se farle e quando.
-viene posta una valvola antireflusso (tipo W.5) che impedisce all’acqua di entrare in Piazza dal Bisagno. La valvola è posta nel punto più basso della Piazza (ingresso carrabile di Piazza).
–il progetto non prende in considerazione il problema delle reti bianche nemmeno su Lungo Bisagno e non prevede nulla in sostituzione alle pesanti grate metalliche poste sull’argine dopo l’alluvione del 2011 che dovrebbero far defluire l’acqua in caso di allagamento della strada.
Come si interviene:
in due fasi
Prima fase:
-dalla foce fino a civ.13.
Su via Lungo Bisagno non scavano ma procedono con spingi tubo. E’ sorto però un problema dato che su Lungo Bisagno passa in corrispondenza della nuova foce del Torre anche la fognatura. Opereranno in modo tale da spostare la fognatura. Questo comporterà sicuramente un aggravio dei costi, non ancora quantificato.
La viabilità del primo tratto di Passo Ponte Carrega nella prima fase verrà spostata in Piazza Adriatico. Dalle scalette dell’Arci verrà realizzata una rampa carrabile. Ho chiesto esplicitamente di quale scaletta si trattava e mi è stato risposto che si trattava del piazzale dell’arci che al Patrimonio risulta essere comunale. Gli ho fatto notare che va verificato perchè attualmente quello spazio è occupato dai condomini. In alternativa Pinasco ha detto che si passerà dalle scalette a fianco.
Seconda fase:
-dal civ.13 al tratto scoperto
In questo tratto si procederà alla limitazione del traffico con semafori. Persisterà il divieto di transito agli autoarticolati anche dopo la nuova realizzazione, su tutta la strada.
Tempistiche:
-il progetto è stato già approvato in via preliminare dal Comitato di Bacino. In questa sede sono state riperimetrate le aree esondabili (quindi è stato già configurato il cambiamento di piazza da rosso a giallo)
-conferenza dei servizi è stata convocata in seduta referente il 9 settembre.
-Entro il 9 ottobre vanno presentate le eventuali osservazioni in conferenza dei servizi. Entro il 9 novembre devono invece arrivare tutti i pareri degli uffici tecnici del comune.
-Il progetto poi va in consiglio comunale per la approvazione
-Una volta approvato entro 30 giorni sarà convocata la seduta deliberante: a questo punto il progetto viene approvato e si va ad appalto (c.d. appalto integrato). Chi vince la gara fa il progetto definitivo e fa i lavori. Questo iter dovrebbe terminare a febbraio e i lavori, se tutto va bene, potrebbero cominciare in primavera. I lavori dureranno 15 mesi.
Tra i documenti in allegato si può leggere il rende Noto che comunica l’Avvio del Procedimento e gli espropri temporanei per le aree di cantiere. Anche per questi il termine ultimo per le osservazioni è il 9 ottobre.
A breve, insieme al Comitato di Piazza Adriatico, al Centro Documentazione Val Bisagno e all’Arci Ponte Carrega sarà convocata una assemblea pubblica per scrivere le osservazioni da far pervenire alla Conferenza dei Servizi e al Consiglio Comunale.
Il resp. del progetto è l’ing. Mirko Masini del Comune, mmasini@comune.genova.it
Le osservazioni vanno inviate per pec o consegnate a mano all’arch. Laura Marinato,SETTORE URBANISTICA-Conferenza di servizi e procedimenti concertativi.
Qui il > LINK < del progetto con tutte le tavole e il Rende Noto che avvia il procedimento.
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