Ieri, guardando la folla che sta percorrendo l’Acquedotto storico (e i forti del lato orientale del Parco) nell’ambito della Giornata del Camminare, un evento ben pubblicizzato e promosso a livello nazionale tornano in mente le parole pronunciate da un Dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Genova nel Maggio del 2013 durante la presentazione del Puc presso la Sala Punto d’Incontro Coop in Piazzale Bligny: “La Val Bisagno non può avere alcuna potenzialità turistica”. Dopo quell’intervento la Sala gremita incominciò a mugugnare e a mormoreggiare.
Nella convinzione comune si ritiene sia davvero così; sarà sicuramente così. Eppure quelle dichiarazioni stonano con la nostra idea diversa di Città e di Vallata: sono tante le persone che non ritengono la Val Bisagno solo una zona di servizio della città. La Val Bisagno è anche verde e natura, storia e tradizioni. C’è tanta Bellezza in Val Bisagno! La difficoltà è semmai quella di farla conoscere e di demolire quei luoghi comuni che la descrivono solo come area industriale o di servizio; l’altra difficoltà, che si scontra con una classe dirigente e politica arretrata, è quella di preservarla da ulteriori speculazioni edilizie che continuino a compromettere la sua identità e la sua Bellezza, come nuovi Bricoman e la prossima realizzazione della torre alberghiera a Ponte Carrega.
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