Il Cimitero di Staglieno per noi genovesi è un luogo dove tanti ricordi tristi ci ritornano alla mente, ma è anche un posto dove riscoprire la nostra identità, le nostre radici: è un museo a cielo aperto.
Alla morte dell’architetto Carlo Barabino nel 1835, la progettazione venne affidata a Giovanni Battista Resasco il quale chiese un periodo di tempo per rifare il progetto. Il sindaco di allora Gian Luca Durazzo gli disse “ Si prenda il tempo che ella creda necessario ma si ricordi che per questo nuovo Camposanto bisogna proporre cosa degna di Genova la Superba , che meglio sarebbe, in caso diverso, nulla proporre”. E questo venne creato: un camposanto grandioso, superbo, l’avevano definito l’ottava meraviglia del mondo, grandi artisti vennero a visitalo tessendo le sue lodi, turisti da tutto il mondo arrivavano a Genova  appositamente per vedere il cimitero di Staglieno. Mi sono appassionata a Staglieno per le storie affascinanti che racchiude e quando ho scoperto che esisteva un’ associazione che cercava di tutelarlo mi ci sono buttata a capofitto e, armata di cesoie, ho iniziato la mia opera.

Nata nel 1998 l’associazione Per Staglieno onlus, ha come statuto la tutela e la valorizzazione del patrimoni presente nel cimitero monumentale ed opera con gli interventi di pulizia che sono svolti con cadenza mensile e hanno come obiettivo la manutenzione del verde attorno a monumenti e cappelle abbandonate la cui conservazione rischia di essere compromessa dalla crescita incontrollata delle piante. Collegata agli interventi è l’attività di ricerca, che ha permesso la riscoperta di opere e personaggi caduti nell’oblio; l’indagine spesso evidenzia come il patrimonio conservato a Staglieno, si presti a molteplici letture, sia sotto l’aspetto storico che artistico, evidenziando l’intreccio che lega la cultura cittadina alla storia racchiusa nel Cimitero.
Da pochi che eravamo siamo cresciuti ed ora siamo un gruppo di 15-20 persone che un sabato al mese si riunisce per ridare dignità al cimitero di Staglieno

Tra i tanti personaggi ritrovati Adolfo Parodi ingegnere del Genio Civile merita la nostra attenzione.
Le esigenze d’ampliamento del porto di Genova sensibilizzate nella seconda metà dell’Ottocento, diedero luogo ad ampi programmi e studi. Di primaria importanza era la necessità di creare un avamposto onde rendere il porto più ampio e tranquillo. A risolvere definitivamente il problema giungeva l’offerta di venti milioni del Duca di Galliera. Il molo Galliera meglio conosciuto come molo Giano, valida difesa dalle violente mareggiate che hanno onde di sei, sette metri, si realizzò su progetto dell’ingegnere Adolfo Parodi il quale morì nel 1886 quando la sua opera stava acquistando una maestosa fisionomia. L’opera giunse a compimento a quindici anni dall’inizio dei lavori, alacremente svolti dal 1877 al 1892.
Già in antichità si era tentato di costruire un simile molo anche per arginare le sabbie del Bisagno, tuttavia solo l’assetto architettonico utilizzato dall’ing. Parodi ha garantito la stabilità di tale molo fino ai giorni nostri.

Per maggiori informazioni vi rimando al nostro sito www.perstaglieno.it, o ancora alla pagina facebook: associazione per Staglieno.

Emanuela Mantero

La tomba di Adolfo Parodi

La tomba di Adolfo Parodi

La Cappella della Famiglia Gian Maria Cambiaso, benefattore degli asili e giardini dell'infanzia, prima della pulizia

La Cappella della Famiglia Gian Maria Cambiaso, benefattore degli asili e giardini dell’infanzia, prima della pulizia

La Cappella della Famiglia Gian Maria Cambiaso, benefattore degli asili e giardini dell'infanzia, dopo la pulizia

La Cappella della Famiglia Gian Maria Cambiaso, benefattore degli asili e giardini dell’infanzia, dopo la pulizia

 

La Associazione Per Staglieno è protagonista anche di alcuni progetti per il recupero del Cimitero Monumentale di Staglieno: il 3 dicembre 2015 è iniziata una collaborazione con l’istituto Agrario Marsano e Studio Tecnico del Verde per coinvolgere i ragazzi dell’istituto professionale con una sede a Struppa nella cura del verde di Staglieno.

L’articolo è tratto dal numero 8-Ottobre 2015 del bimestrale della Polisportiva Alta Val Bisagno “Noi in 20 Pagine”, rubrica “C’era una Volta” a cura degli Amici di Ponte Carrega. Prossimo appuntamento a gennaio 2016.